LUIGI OGGIANO, Per un potenziamento dei collegamenti ferroviari e per una linea da Nuoro a Olbia

LUIGI OGGIANO, Per un potenziamento dei collegamenti ferroviari e per una linea da Nuoro a Olbia

ANTONELLO PIPERE

Nel ruolo di Senatore della Repubblica nella prima legislatura (1948-53) Luigi Oggiano affrontò il tema delle linee ferroviarie sarde in tre interventi parlamentari (8 luglio 1949, 9 febbraio e 28 giugno 1951), nell’idea che senza un rafforzamento delle comunicazioni, non vi sarebbe stato “il progresso della regione”.

Si trattava di “una questione morale”, oltre che sociale e politica. Secondo Oggiano bisognava “statizzare, mantenere e migliorare“ le linee ferroviarie esistenti. Inoltre bisognava riprendere un vecchio progetto, ritenuto “piuttosto buono per una rete statale attraverso l’Isola, dal nord al sud, e con linee complementari che dovevano passare si può dire per tutta la Sardegna dall’oriente all’occidente, per parti e zone intermedie, e quasi attorno lungo le coste”. Il progetto, nel caso della provincia di Nuoro, prevedeva il prolungamento della linea da Nuoro a Olbia passando per Orosei, fino a congiungersi con un tronco ferroviario che avrebbe dovuto collegare Tortolì e Cagliari.

Stazione ferroviaria di Chilivani

“(…) In conclusione è giusto che Nuoro sia servita meglio, come capoluogo di provincia, come capoluogo di una provincia che si può dire non ha sfogo e non ha comunicazioni ferroviarie con Cagliari e Sassari se non attraverso questo piccolo tronco che porta a Macomer…… (8 luglio 1949)”.

“La mancanza o difficoltà di comunicazioni in Sardegna incide in una maniera che possiamo chiamare tragica sulle condizioni sociali della regione. Per noi il problema non è semplicemente tecnico ed economico, ma di ordine sociale complesso, perchè la questione delle strade, delle ferrovie, è intimamente legata al progresso della nostra regione, come del resto è legata al progresso di tutte le regioni d’Italia. Lo Stato non può rinunciare ad assolvere i còmpiti che gli sono stati attribuiti, non deve dimenticare le promesse che ha fatto, la Nazione non deve svergognarsi dimenticando i propri doveri, rinunciando al soddisfacimento dei propri doveri. (….) Che cosa ha fatto la Nazione italiana da 50 anni a questa parte se non promettere senza mantenere le promesse?

Torno all’argomento. Dunque il nostro non è un problema di ordine tecnico, è un problema di ordine squisitamente sociale. Qualche collega soggiunge: e morale. Giusto. Anzi moralissimo. Il problema sociale ed anche il problema politico (dico senza anche), i problemi di questa natura io li considero sempre su una base morale. Guai se venga a mancare la base morale! Perchè senza base morale Governo e partiti potranno reggersi solo per un po’ di tempo. Mancando la base morale l’uno e gli altri sono destinati a scomparire e saranno dalla storia valutati e classificati per quello che meriteranno…… (9 febbraio 1951)”.

Piazza Matteotti, stazione ferroviaria di Cagliari

“(…) La Sardegna è in genere in una triste situazione. Così si trovano certo anche altre regioni. Ma per le altre regioni non ho potere e presunzione di intervenire. Ci sono infatti tanti valorosi rappresentanti di quelle nobili regioni che per conto loro e degnamente tratteranno le diverse questioni che le riguardano, ma per la Sardegna debbo dirvi questo: noi abbiamo, per fare una descrizione dello stato attuale delle cose, una rete ferroviaria di vario genere: rete ferroviaria di Stato, diversi tronchi, per totali 431 chilometri; ferrovie secondarie, strade ferrate complementari, per 973 chilometri all’incirca. Vorrei ricordare, ma senza proposito di intrattenermi troppo, che per la Sardegna era già stato fatto un programma piuttosto buono. Se uno si mette davanti la carta dell’isola, vede come i tronchi costruiti rappresentano l’inizio di una rete che doveva essere completata e che tuttavia non lo è stata. A parlare solo della mia provincia, della provincia di Nuoro, si aveva un progetto per la prosecuzione del tronco che da Cagliari porta a Tortoli e Arbatax e doveva arrivare fino ad Olbia; un progetto per la prosecuzione del tronco che arriva a Sorgono e che doveva arrivare fino a Nuoro; un progetto per la costruzione di un tronco che da Nuoro doveva portare per Bitti a Monti e da qui innestarsi nella linea per Tempio; un progetto infine per un tronco che doveva da Nuoro scendere ad Orosei ed incontrarsi con l’altra linea proveniente da Tortoli per Olbia. Mentre avevamo un insieme di progetti come questi (ed alcuni rimontano a 30-40 anni fa) altri se ne sono annunziati verso il 1926. È appunto del 1926 una legge, che non sono riuscito a procurarmi altro che per la data, nella quale si parla di programmi per le nuove concessioni ferroviarie in Sardegna. Orbene, mentre era pronto questo piano di opere ferroviarie, non solo non si sono avute costruzioni nuove, non solo non si è avuto un miglioramente nelle costruzioni già effettuate, ma siamo andati verso un peggioramento straordinario da un anno all’altro…. (28 giugno 1951)”.

Rete ferroviaria della Sardegna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *