LODÈ, ONOMASTICA E GRUPPI PARENTALI

ANNA CRISTIANA FARRIS
I Quinque Libri (Cinque libri) sono i registri parrocchiali che raccolgono in ordine cronologico gli atti di battesimo, di cresima, di matrimonio, di morte e lo stato delle anime, redatti dai parroci su disposizione del Concilio di Trento (1545-1563); essi rappresentano per gli studiosi una preziosa fonte di informazioni per le indagini genealogiche, demografiche, etnologiche e antropologiche delle “ville”, dalla fine del Cinquecento fino alla seconda metà dell’Ottocento (1866), anno in cui nasce lo Stato civile dei Comuni.
I Quinque Libri conservati nella parrocchia di Sant’Antonio da Padova di Lodè fanno parte dell’antica diocesi di Galtellì; la loro compilazione inizia nel 1622 e, nonostante un vuoto temporale di quasi un secolo (sono mancanti i Libri del 1644-1727), permettono la ricostruzione delle parentele del comune a partire dalla seconda metà del Cinquecento al Novecento.

La ricerca effettuata prende in considerazione anche i Quinque Libri della Parrocchia di San Giorgio di Bitti, centro da cui provengono diversi cognomi lodeini. Dallo spoglio di questi documenti è emersa una particolare struttura parentale nota come discendenza parallela o filiazione attraverso il genere maschile e femminile. Questo curioso aspetto è particolarmente comune nel primo Settecento e si interrompe nella seconda metà dello stesso secolo. La discendenza parallela consiste nell’acquisizione del cognome attraverso il genere maschile o femminile: il padre dona il cognome al figlio maschio e la madre alla figlia femmina, in altre parole avviene “la trasmissione dell’identità parentale attraverso il genitore dello stesso sesso; e cioè di madre in figlia e di padre in figlio ” (Murru Corriga, 1993,96) [1]. Si tratta di un’evidenza antropologica riscontrata per la prima volta a Locoe, antico villaggio situato tra Oliena e Orgosolo, villa “despoblada” alla fine del Seicento, e poi in altri vari paesi dell’Ogliastra e Oliena, Bitti, Osidda e Lodè. Proprio a causa di questa particolare parentela alcuni cognomi prettamente femminili si sono estinti in quanto trasmissibili solo dalle donne. Dall’esame dei “Quinque libri” di Lodè si possono riportare due esempi abbastanza eloquenti:


In alcune discendenze lodeine ancora esistenti (Pau e Pusceddu) risulta che anche gli individui maschili abbiano acquisito il cognome materno fino ai nostri giorni. Questo fenomeno è stato osservato nel caso del cognome Pau, Pusceddu, Ruiu.


Inoltre, era comune rinvenire anche un individuo di sesso femminile registrato con doppio e triplo cognome acquisito dalla madre, il secondo e il terzo dalla nonna e bisnonna paterne.

Dallo spoglio dei Libro dei Defunti invece emerge un ulteriore interessante aspetto riguardante le parentele. Le trascrizioni dei nominativi sono corredate dei riferimenti ai testamenti lasciati dai defunti e redatti dai notai o dagli scrivani della “villa” [2]. Dei beni immobili descritti nei testamenti (case, vigne, terreni) viene generalmente specificato anche il sito in cui essi si trovano; questo ha permesso di ipotizzare la disposizione spaziale di intere parentele sia nell’abitato che nel salto del paese [3]. L’ipotesi trova conferma nello Stato delle Anime del 1851 e della Carta Catastale dello stesso anno, dove si può ricostruire, almeno fino alla prima metà dell’Ottocento, la collocazione degli abitanti nei rispettivi vicinati, abitati da individui con stretti rapporti parentali.

In conclusione si può affermare che la ricerca sulle parentele dell’abitato di Lodè, potrà ampliarsi e definirsi ulteriormente con altre indagini in altri documenti anche precedenti o coevi ai Quinque Libri.
[1] Giannetta Murru Corriga, La discendenza in Sardegna (XVI-XVIII), in Annali della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Cagliari, nuova serie vol. XIX, parte 3° , 1996. pag. 3.
[2] Il Testamento di Juan Tomas Carta Marrosu del primo gennaio 1742: […] ordina che la porzione del sostre de arribo che possiede nel vicinato de su Orgie si venda e il ricavato vada al rettore per celebrare missas rezadas in suffragio della sua anima e di quella di sua madre Juana Gratia Mameli[…]
[3] L’antico vicinato di “Su Oglie”, situato nella parte alta del paese conserva ancora oggi gruppi di case con cortili i cui proprietari rimandano all’antico parentado dei Carta Marrosu.